Sono un ladro

“Rubare in teatro è geniale, copiare è da coglione”.

Questa frase la disse Dario Fo a Paolo Rossi, come afferma quest’ultimo nel bel documentario sulla vita di Giorgio Gaber disponibile su RaiPlay dal titolo “Giorgio Gaber, l’utopia possibile”. Sempre Paolo Rossi continua dicendo che Fo questa frase l’aveva “rubata” a Pablo Picasso che a sua volta chissà a chi l’aveva rubata.

Rubare in teatro è un concetto ammesso, anzi spesso è sollecitato e apprezzato. Si “ruba” un’idea per produrne una nuova, si “ruba” una soluzione quando diventa uno strumento che migliora un proprio lavoro, si “ruba” quando si aggiunge valore, quando cioè da quel frammento che si è “trafugato” si costruisce qualcosa di nuovo, qualcosa che prima non c’era, cui non aveva pensato nessuno.

Uno dei miei maestri di regia mi disse: vieni ad assistere alle prove dei miei lavori e ruba, ruba più che puoi! E io rubai, rubai idee che diventarono spunti, rubai frammenti che divennero chiavi per nuove e diverse emozioni nei miei lavori. Lo feci anche con un film: “rubai” una frase che decontestualizzai trasformandola nell’incipit di una storia completamente diversa da quella pellicola; quella storia, senza quella frase, non avrebbe retto se non con giri di parole diversi e più complessi e infine noiosi.

“Copiare” è un’alta cosa. Copiare è “prendere un’idea altrui” e appropriarsene senza darle valore aggiunto, facendo credere che sia una cosa frutto del proprio ingegno, del proprio talento e per questo è un atto meschino e in fondo inutile. Inutile per chi lo pratica perché non cresce professionalmente, inutile per chi assiste perché subisce un inganno che prima o poi viene svelato, inutile per la cultura perché non vi è alcun progresso o insegnamento.

Il senso della differenza dei due concetti, sottolineata dalla frase che Fo “rubò” a Picasso, è qui: un atto creativo ha radici profonde e remote che sono il frutto di studi, percorsi, osservazioni e acquisizioni che producono nuove idee, nuovi scenari, nuove opere, nuova arte.

Copiare è spacciare senza nulla dare e senza nulla lasciare.
Copiare è un atto sterile.